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GDL di Giulia e Valentina – Il gioco dell’angelo di Carlos Ruis Zafòn

Sa qual è il bello dei cuori infranti? Che possono rompersi davvero soltanto una volta. Il resto sono graffi.

Carlos Ruis Zafòn

Nel mese di Dicembre, io e il gruppo di lettura di Giulia e Valentina dedicato a Zafòn ci siamo dedicati a “Il gioco dell’angelo”, il secondo libro dei quattro racchiusi nella saga del ‘Cimitero dei libri dimenticati’.

In questo romanzo, il protagonista non è Daniel Sampere, bensì David Martin, scrittore di romanzi che abita sempre nella nostra Barcellona degli anni Venti.

Questo libro non ha niente a che fare con ‘L’ombra del vento‘ a mio parere; ne ‘Il gioco dell’angelo’ abbiamo una storia sicuramente più cupa, malinconica e quasi surreale.

Trama

Il gioco dell’angelo

Nella tumultuosa Barcellona degli anni Venti, il giovane David Martín cova un sogno, inconfessabile quanto universale: diventare uno scrittore. Quando la sorte inaspettatamente gli offre l’occasione di pubblicare un suo racconto, il successo comincia infine ad arridergli. È proprio da quel momento tuttavia che la sua vita inizierà a porgli interrogativi ai quali non ha immediata risposta, esponendolo come mai prima di allora a imprevedibili azzardi e travolgenti passioni, crimini efferati e sentimenti assoluti, lungo le strade di una Barcellona ora familiare, più spesso sconosciuta e inquietante, dai cui angoli fanno capolino luoghi e personaggi che i lettori de “L’ombra del vento” hanno già imparato ad amare. Quando David si deciderà infine ad accettare la proposta di un misterioso editore – scrivere un’opera immane e rivoluzionaria, destinata a cambiare le sorti dell’umanità -, non si renderà conto che, al compimento di una simile impresa, ad attenderlo non ci saranno soltanto onore e gloria.

[…] il suo nome stampato su un miserabile pezzo di carta che vivrà sicuramente più a lungo di lui. Uno scrittore è condannato a ricordare quell’istante, perché a quel punto è già perduto e la sua anima ha ormai un prezzo.

Carlos Ruis Zafòn

Recensione

La storia: da dove tutto ha inizio

David Martin è un personaggio diverso da Daniel presente nell’Ombra del vento: cinico all’inverosimile, pieno di un tale sarcasmo che lo contraddistingue per il tutto il racconto.

Inizialmente il protagonista ha 17 anni e scrive per ‘La Voz de la Industria‘, giornale di stampa nazionale, dove conosce Pedro Vidal che diventerà il suo migliore amico, ma soprattutto suo mentore. Qui comincia la sua carriera come scrittore perché, anche se con falso nome, scriverà dei racconti racchiusi nella serie ‘Misteri di Barcellona’.

Licenziato a causa del suo successo e grazie allo zampino di Vidal, David trova lavoro presso una casa editrice a nome di Barrido ed Escobillas che tramite un contratto stipulato, accetta di scrivera una serie di romanzi contenuti nella serie battezzata come ‘La città dei maledetti’.

Nel frattempo, visto lo discreto stipendio e la voglia di cambiare, il nostro protagonista abbandona la pensione di donna Carmen e si trasferisce nella casa della torre, abitata precedentemente da Diego Marlasca.

Nel momento in cui il successo comincia a sfuggirgli di mano, entrerà in scena Andreas Corelli, editore francese che propone al nostro amico di scrivere un libro per lui che riguarda una nuova religione, una nuova fede.

Quale sarà il legame tra David e Diego, ma soprattutto Andreas? Scriverà questo libro?

L’amore salva sempre?

Quanto siamo liberi?

In principio sono andata un po’ a rilento, ho trovato la scrittura ‘pesante’, piena di descrizioni, di riflessioni. Son anche dell’idea però, che l’intento di Zafon sia proprio quello: farci entrare in questa storia in punta dei piedi per addentrarsi piano piano negli eventi e capire le scelte di Martin.

Lo scrittore lascia al lettore la libertà di interpretare la figura di Corelli come meglio crede: il nostro editore, anche se Zafon non lo rivela mai, non è altro che Lucifero. E voi penserete… cosa centra il Diavolo in questo libro? Non voglio svelarvi niente perchè vi consiglio di leggerlo, non rimarrete delusi!

Alla fine, David incarna il libero arbitrio, la possibilità di scegliere. L’uomo fino a che punto è in grado di scegliere senza farsi corrompere da denaro, successo e vanità? Quanto è corrompibile l’animo umano? Cosa ci permette di attaccarci alla vita e alla speranza? La risposta è sempre quella… l’Amore. L’amore rende questa vita meno amara, meno dolorosa e ci lascia vivere al meglio.

Cosa ne penso?

Ho adorato anche questo libro, adoro tutta questa saga, adoro Zafòn. Lo ritengo sempre il mio scrittore preferito, l’avrete capito.

Tra le varie opinioni che ho sentito in merito al libro, qualcuno ammette di essere deluso da questo libro, che non è all’altezza de ‘L’ombra del Vento’ . Io ritengo che le due storie non siano paragonabili. Ne “Il gioco dell’angelo”, si parla di dannazione, di tormento, di dolore, di malattia.

Alla fine però, Zafòn ci fa capire che ciò che conta sempre è l’amore, la vita, la speranza, il perdono. Lasciatevi sempre amare, anche quando tutto sembra buio. L’Amore non è altro che la Luce. Vedremo cosa succede nel terzo capitolo: Il prigioniero del cielo sarà la lettura di gennaio.

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GDL di Passione Libri – L’enigma della camera 622 di Joel Dicker

Quando si vuole veramente credere a qualcosa, si vede solo quello che si vuole vedere.

Joel Dicker

Forse questa recensione arriva un pò in ritardo, ma come dicono, meglio tardi che mai. Alessia, creatrice di Passione Libri, presa dai mille impegni, ha preso la decisione di farsi aiutare da me, Marina. Forse la cosa più ovvia e giusta da fare è quella di scrivere due parole su chi sono.

Chi è Marina?

Sono Marina, ho 26 anni, vivo nella provincia di Vicenza. Mi sono catapultata nei libri fin da piccola, leggendo tutto ciò che mi capitava tra le mani e devo essere sincera, mi hanno salvato tantissimo, sono stati tante volte il mondo in cui rifugiarmi. Come avrete capito, leggo di tutto tranne, forse, il genere fantasy e i saggi. Spero di ricoprire questo ruolo di collaboratrice nei migliori dei modi e di aiutare Alessia a gestire questo blog. Avrete modo da soli di capire se ha fatto la scelta giusta. Sappiate solo che ci tengo e mi ritengo veramente onorata.

Ora, fatte le presentazioni, torniamo a noi…

Il libro

L’enigma della camera 622 è stato scelto per il mese di settembre e ha entusiasmato il gruppo lettura fin da subito, memori dei capolavori di Dicker come “La verità sul caso Harry Quebert” o “La scomparsa di Stephanie Meyer”. Proprio per questo tutte abbiamo trovate dei parallelismi con il suo libro più famoso, il primo citato, e questo ci ha un po’ deluse, ma non troppo.

Trama

Un fine settimana di dicembre, il Palace de Verbier, lussuoso hotel sulle Alpi svizzere, ospita l’annuale festa di una importante banca d’affari di Ginevra, che si appresta a nominare il nuovo presidente. La notte della elezione, tuttavia, un omicidio nella stanza 622 scuote il Palace de Verbier, la banca e l’intero mondo finanziario svizzero. L’inchiesta della polizia non riesce a individuare il colpevole, molti avrebbero avuto interesse a commettere l’omicidio ma ognuno sembra avere un alibi; e al Palace de Verbier ci si affretta a cancellare la memoria del delitto per riprendere il prima possibile la comoda normalità.

Quindici anni dopo, un ignaro scrittore sceglie lo stesso hotel per trascorrere qualche giorno di pace, ma non può fare a meno di farsi catturare dal fascino di quel caso irrisolto, e da una donna avvenente e curiosa, anche lei sola nello stesso hotel, che lo spinge a indagare su cosa sia veramente successo, e perché, nella stanza 622 del Palace de Verbier.

Recensione

Marina

Foto di Pexels da Pixabay

Riassume bene la frase nel retro copertina questo romanzo: quando si vuole credere a qualcosa, si vede solo quello che si vuole vedere. Che spettacolo di libro! Se siete tentati/e a prenderlo, fatelo perché non ve ne pentirete assolutamente!
Avevo già letto gli altri di due libri che hanno reso famoso Dicker, quindi sapevo già che mi sarebbe piaciuto.. e infatti anche qui lo Scrittore narra gli eventi in maniera così fluida, scrive in modo così intrigante che non riesci più a staccarti dal libro!
Parlando della trama, qui viene raccontato il modo in cui Joël indaga su questo omicidio avvenuto 15 anni prima, nell’albergo dove ha deciso di trascorrere del tempo per scrivere il suo libro. Grazie alla sua assistente Scarlet, riesce a venire a capo di questa matassa di intrighi e verità mai certe. Quando sei sicuro di aver capito chi è il colpevole, Dicker riesce con quasi nonchalance a portare il lettore a ricredersi e far continuare così a leggere questo meraviglioso libro, fino al finale che non è assolutamente così scontato.

Che dire.. promosso a pieni voti! Rientra sicuramente in quei libri che rileggerei con entusiasmo! É entrato a far parte dei mei preferiti nonostante tutto perché adoro lo stile di Dicker e la sua fluidità nello scrivere e raccontare senza far perdere il filo al lettore. Grazie Dicker!

Marina

Marta

Foto di Free-Photos da Pixabay

Ho trovato questa lettura molto scorrevole, nonostante le tante pagine sono riuscita a concludere velocemente il romanzo. La trama non mi è sembrata così tanto coinvolgente come quella de “La verità sul caso Harry Quebert”, ma è stata comunque interessante e nel complesso una lettura piacevole che consiglierei.

Marta di Vita da Universitaria
Foto di David Mark da Pixabay

Passione Libri

Il libro mi ha incuriosita da subito è inutile dire che mi è piaciuto tantissimo. Lo stile di Dicker non si tradisce mai, anche se in questo romanzo ho trovato molte più somiglianze con la verità sul caso Harry Quebert rispetto ai suoi altri libri.
Anche qui abbiamo la storia di uno scrittore, che stavolta corrisponde con l’autore stesso, che decide di trascorrere una vacanza per riflettere in un hotel in cui 15 anni prima è stato commesso un crimine. Ci sono riferimenti a verità celate, come ad esempio la stanza 622, ma inizialmente lo scrittore non ci fa caso. Grazie a Scarlet riuscirà a porsi le domande giuste e a risolvere L’enigma che circonda l’hotel da tanti anni.
Mi è piaciuto ma non è il mio preferito dell’autore. Lo consiglio ma non lo rileggerei una seconda volta. Ho preferito la verità sul caso Harry Quebert, ma credo che quella sia una storia ineguagliabile
.

Alessia

Vedrete parecchie novità nei prossimi mesi, io e Passione Libri abbiamo già aggiunto parecchi libri nella nostra Wish List. Per scoprire quali sono, seguiteci nel nostro profilo Instagram!

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LEGGERE CON PASSIONE LIBRI – Le sette morti di Evelyn Hardcastle

Il futuro non è un avvenimento, amico mio, è una promessa, e non saremo noi a violarla. É questa la natura della trappola che ci tiene prigionieri.

Le sette morti di Evelyn Hardcastle di Stuart Turton

Durante il mese di luglio, la lettura che ho affrontato insieme al mio gruppo di lettura “Leggere con Passione Libri” è stata “Le sette morti di Evelyn Hardcastle” di Stuart Turton. Di genere psico-thriller, ha subito incuriosito tutte noi. Purtroppo però le aspettative erano troppo alte.

Trama

Copertina de “Le sette morti di Evelyn Hardcastle”

Blackheath House è una maestosa residenza di campagna cinta da migliaia di acri di foresta, una tenuta enorme che, nelle sue sale dagli stucchi sbrecciati dal tempo, è pronta ad accogliere gli invitati al ballo in maschera indetto da Lord Peter e Lady Helena Hardcastle. Gli ospiti sono membri dell’alta società, ufficiali, banchieri, medici ai quali è ben nota la tenuta degli Hardcastle. Diciannove anni prima erano tutti presenti al ricevimento in cui un tragico evento – la morte del giovane Thomas Hardcastle – ha segnato la storia della famiglia e della loro residenza, condannando entrambe a un inesorabile declino. Ora sono accorsi attratti dalla singolare circostanza di ritrovarsi di nuovo insieme, dalle sorprese promesse da Lord Peter per la serata, dai costumi bizzarri da indossare, dai fuochi d’artificio.
Alle undici della sera, tuttavia, la morte torna a gettare i suoi dadi a Blackheath House. Nell’attimo in cui esplodono nell’aria i preannunciati fuochi d’artificio, Evelyn, la giovane e bella figlia di Lord Peter e Lady Helena, scivola lentamente nell’acqua del laghetto che orna il giardino antistante la casa. Morta, per un colpo di pistola al ventre.
Un tragico decesso che non pone fine alle crudeli sorprese della festa. L’invito al ballo si rivela un gioco spietato, una trappola inaspettata per i convenuti a Blackheath House e per uno di loro in particolare: Aiden Bishop. Evelyn Hardcastle non morirà, infatti, una volta sola. Finché Aiden non risolverà il mistero della sua morte, la scena della caduta nell’acqua si ripeterà, incessantemente, giorno dopo giorno. E ogni volta si concluderà con il fatidico colpo di pistola.
La sola via per porre fine a questo tragico gioco è identificare l’assassino. Ma, al sorgere di ogni nuovo giorno, Aiden si sveglia nel corpo di un ospite differente. E qualcuno è determinato a impedirgli di fuggire da Blackheath House…

La nostra esperienza di lettura

Marta

Purtroppo questo romanzo non mi ha fortemente coinvolta, l’ho trovato abbastanza prolisso e a tratti confusionario, inoltre non ho particolarmente apprezzato l’aspetto inverosimile della storia anche se questo è per una mia preferenza puramente personale. Però penso che la trama sia molto originale e il finale mi ha sorpresa molto in positivo, non mi sarei mai aspettata un finale del genere.

Marta di vita_da_universitaria

Marina

Sette morti perché sette sono i giorni a disposizione del nostro protagonista Aiden Bishop per trovare l’assassino di Evelyn, figlia di una importante famiglia già provata dall’assassinio del fratello diciannove anni prima.  Il come è la chiave di questo libro, che parla alla fine di perdono e redenzione.  Alla fine la storia mi è anche piaciuta, la stesura forse un po’ meno. All’inizio mi perdevo spesso e non riuscivo ad trovare un filo logico del racconto. Man mano che leggevo, son riuscita a farmi coinvolgere e a farmelo piacere, ma  purtroppo è un libro che non mi è rimasto impresso, non mi ha conquistato.  La trama alla fine di tutto, è avvincente e piacevole ma nulla di più.

Marina

Giada

Avevo un hype altissimo con questo libro, ne parlavano da tanto e l’avevano proclamato uno dei thriller più riusciti del 2019 ma devo dirti che non mi ha conquistata… è vero, è un periodo dalle mille letture e non gli ho dedicato l’interesse che meritava però è anche vero che quando una storia mi prende non c’è altro che tenga e nonostante io legga più libri contemporaneamente finché non lo concludo rimango fissa, imperterrita.
L’ho trovato per più della metà (sono circa a 3/4 del libro, poco meno forse) prolisso è poco adrenalinico. Diciamo che la dinamica thriller, a parte il puzzle che c’è, devi e vuoi andare a comporre, è pressoché nulla, a mio parere.

Giada di Puzzlekob

Passione Libri

Quando è stato proposto questo libro come la lettura di luglio, ero felicissima. L’ho comprato ed iniziato subito, con la speranza di finirlo in pochi giorni. Purtroppo non è stato così, il libro non mi è piaciuto. Inizialmente mi incuriosiva parecchio, la dinamica particolare della storia mi spingeva ad andare avanti per scoprire la verità. Più procedevo più mi sembrava di non finire mai. Probabilmente è un effetto che voleva dare l’autore, però ho letto thriller più interessanti ed emozionanti di questo, troppo prolisso e pesante.

Alessia di Passione Libri

Che altro dire… il libro è piaciuto poco a tutte noi e me ne dispiace davvero. Ma dopotutto è importante scontrarsi anche con queste situazioni, non tutto può piacere e non tutto è fatto per noi. Nel caso siate interessati a leggere il libro o a seguirci, vi lascio i link utili!

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Un classico al mese con PL – Il taglio del bosco di Cassola

Sì, era cominciato il risveglio della natura, ma per lei non ci sarebbe stato risveglio. Che gioissero l’ape, il fiore, il bosco, gli altri uomini, la natura tutta: a lui, Guglielmo, era vietato prendere parte a questa gioia.

Cassola

Con quasi due settimane di ritardo, finalmente sono riuscita a dedicarmi alla stesura della recensione del classico del mese letto con Grazia di Emozione Pedagogica. Come ho già detto, il periodo non è stato dei migliori e la voglia di leggere è andata scemando. Inizio a riprendermi adesso, quindi ricomincerò ad essere attiva come prima (lavoro e impegni personali permettendo).

Il libro che abbiamo deciso di leggere nel mese di maggio è stato “Il taglio nel bosco” di Cassola, un classico abbastanza corto che definirei più racconto. Dopo anni in libreria ad attendere di essere letto, finalmente ha visto il suo momento. Vi lascio la trama poi vi dico cosa ne penso!

Trama

É la storia di un uomo giovane ancora che, mortagli la moglie, rimasto solo con due figlie bambine, cerca, per disperazione, la pace nel lavoro; uno speciale lavoro, che lo leghi più d’ogni altro. L’ambiente, i luoghi sono quelli familiari di Cassola; ma nessuna descrittività oziosa… E su un tema così toccante, la scena è, per così dire, interiorizzata; e la stagione aiuta, tra l’autunno e l’inverno, rigida sui monti. Cinque soli personaggi. A mano a mano si scopre quasi un’affinità tra Fiore e Guglielmo, tra la durezza dolorosa dell’uno, la sensibilità scoperta dell’altro.

Cosa ne pensa Grazia?

Per affrontare questa lettura e capire il suo animo dobbiamo fare qualche punto sulla vita
dell’autore. “Il taglio del bosco” è un racconto lungo che è stato, infatti, scritto è pubblicato nel
1950 sulla rivista denominata “Paragone – Letteratura” subito dopo la prematura scomparsa della
moglie dell’autore. Il racconto parla di Guglielmo, un uomo taciturno e afflitto dalla recente perdita
della moglie che concentra la sua esistenza sul lavoro trascurando le sue due figlie, Irma e Adriana,
che vengono cresciute dalla sorella Caterina.

Foto di Grazia


È la prima volta, se pensiamo in particolare alla letteratura italiana degli anni cinquanta, che
troviamo tracce così realistiche di un’impronta a stampo psicologico all’interno di un romanzo, in
particolare se si parla di psicologia correlata all’ambiente lavorativo. Ma non solo, una tematica a
mio avviso importante che affronta Cassola nel suo racconto è la questione della perdita che porta
alla contrapposizione umana tra forza fisica e la fragilità mentale: due forze così contrapposte che si
uniscono a delineare la meraviglia dell’animo umano.

Non era la mia prima lettura de “Il taglio del bosco” di Carlo Cassola. Lo avevo, infatti, già letto durante le scuole superiori, ma con consapevolezze diverse. Rileggerlo a distanza di anni ha fatto si che potessi riflettere su alcune tematiche importanti che emergono, in particolare, in
quest’opera di Cassola.

Cosa ne penso io?

Ammetto di aver acquistato questo libro parecchi anni fa, quando ancora la lettura era solo un passatempo occasionale. É stata Grazia a convincermi a leggerlo per la rubrica che vi propongo. Non mi convinceva parecchio la trama, ma ho deciso di affrontare la lettura e non avere pregiudizi.

Il tema affrontato dall’autore in questo racconto è il tema della scomparsa e della morte. Guglielmo infatti perde la moglie e rimane solo con la sorella Caterina e le due figlie. Per cercare di sconfiggere il dolore parte per lavoro e si assenta da casa per quasi cinque mesi, abbandonando completamente le figlie e non curandosi di far loro visita. Non perché non voglia loro bene, ma perché l’assenza della moglie è ancora troppo forte.

Ammetto di aver provato un senso di smarrimento incredibile durante la camminata di Guglielmo insieme ai suoi compagni di lavoro verso il bosco. Sentivo un’empatia forte per il protagonista, che si ritrova solo senza donna, senza mamma e senza moglie. Con un carico pesante sulle spalle, vuole affrontare la situazione cercando di evitare i problemi e i ricordi, ma la notte arriva per tutti e con essa anche i ricordi. Sarà durante una notte, l’ultima nel bosco, che avrà la possibilità di scambiare due parole con un carbonaio, più sfortunato di lui. É proprio durante quella chiacchierata che Guglielmo capirà di essere ancora fortunato ad avere due bambine che lo cercano e una sorella che lo accudisce. Sarà proprio grazie a lui se prima di fare tappa a casa, si fermerà a chiedere forza alla moglie, ormai troppo distante

Mi è piaciuto?

Inizialmente no, Guglielmo contribuiva a farmi andare poco a genio il racconto, ma arrivata a metà mi sono ricreduta. Il tema forte mi ha lasciato l’amaro in bocca, ma dopotutto non si può sempre trovare il lieto fine nei libri. La veridicità e il realismo presenti in questo libro sono un punto a favore. Ci mettono davanti alla realtà del tempo e ci fanno capire che la vita non è sempre facile.

Vi consiglio la lettura di questo racconto per rendervi conto di quanto sia fondamentale sapersi ascoltare.

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GDL di Passione Libri – Torno a prenderti di Stephen King

Avrebbe fatto quella telefonata presto, pensò. Di lì a una settimana. Due al massimo. Non era ancora il momento giusto, ma quasi. Quasi.

Stephen King

Maggio è stato un mese un po’ particolare per me, sono stata assente per vari motivi personali che non sto a elencare. Ovviamente riguardano sempre la macchina, quello ormai è scontato. In tutto ciò ho trovato anche un attimo di tempo per riuscire a leggere il libro per il gruppo di lettura “Leggere con Passione Libri” (a cui potete partecipare, se volete). Il romanzo in questione è un racconto breve di Stephen King intitolato “Torno a prenderti” pubblicato nel 2007.

Trama

Emily si è rifugiata in un disabitato luogo di villeggiatura. Un giorno mentre fa jogging lancia uno sguardo incauto al bagagliaio dell’auto del vicino… e si risveglia saldamente legata nella cucina di lui, in procinto di essere torturata e fatta a pezzi come la vittima che aveva casualmente adocchiato. Immobilizzata e indifesa, senza nessuno che possa sentirla nel raggio di chilometri, Emily tenta disperatamente di escogitare un piano prima che il mostro torni a prenderla.

Recensioni

Marina

Son sincera, è il primo libro che leggo di King ed ero scettica in quanto sapevo della potenza dei suoi libri. E in ‘Torno a prenderti’ c’è tutta la potenza di cui ho sentito parlare. Mi viene da riassumere questo libro con una parola: rivincita. Questo mi viene da dire dopo aver letto la storia di Emily, che mi ha lasciato con una nota di tristezza che viene prontamente compensata dalla lotta che ha affrontato per tenersi in vita. Nei peggiori dei modi, ha capito. Il cosa lo lascio scoprire a chi leggerà questo libro. Dalla mia umile tastiera, tanto di cappello a King che con un libro di poco più di 100 pagine ha scritto un thriller a lieto fine non da poco. 

Voto: 8

Grazia

King non delude mai! Nemmeno in un romanzetto di appena cento pagine uscito per la prima
volta nel 2007. Adrenalina e ansia crescente caratterizzano questo suo romanzo come tutti gli altri.
È la storia di Emily, una donna che ha recentemente perso la figlia ed in fuga da un matrimonio
distrutto trova rifugio nella corsa. Ben presto si troverà a dover affrontare un’altra situazione
molto complicata.
Fugace, travolgente e angosciante… insomma, King!

Voto: 8,5

Gloria

Questo libro, pur essendo breve, mi ha catturata in modo positivo, ben oltre le mie aspettative sin da subito. Il racconto, seppure breve, é lineare e scorrevole, la suspense e l’angoscia viene mano a mano che vai avanti con la lettura, anche grazie alla capacità dell’autore di scendere nei particolari in molti momenti del racconto.Sono entrata facilmente in empatia con Emily, la protagonista di questo romanzo, una ragazza forte, dinamica, coraggiosa, molto curiosa e questa curiosità le costerà caro purtroppo ed é una donna che ha vissuto un dolore inimmaginabile, che nessuna mai dovrebbe provare (la morte della figlioletta di appena pochi mesi). 

L’ autore data la complessità e la delicatezza di questo tema, si é sempre mostrato rispettoso ed estremamente corretto nel trattarlo, anzi forse oserei dire avrebbe anche potuto parlarne un po di più… Consiglio questo romanzo vivamente a tutti, anche a chi si appresta per la prima volta a letture di questo genere. 

Passione Libri

Ho letto questo libro in poche ore, mi ha completamente travolta dall’inizio. L’angoscia che l’autore riesce a trasmettere durante tutto il libro è così forte da costringere il lettore a non staccarsi dalle pagine. Io, personalmente, non riuscivo a lasciare in sospeso la lettura per dedicarmi ad altro. Emily, la protagonista, una donna apparentemente fragile ma con una forza immane, riesce a sopravvivere alla sua curiosità e a scappare dall’aguzzino. Ho apprezzato il libro, lo consiglio a tutti. Nonostante sia breve, è un thriller che merita di essere letto.

Voto: 10

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LEGGERE CON PASSIONE LIBRI – Il ladro di anime di Sebastian Fitzek

Non ho mai avuto un gruppo di lettura. Partecipai tanti anni fa ad uno ideato da una ragazza che tutt’ora seguo, ma dopo un po’ ho rinunciato. Un giorno però, mi è tornata voglia di rivivere l’emozione di leggere insieme ad altre persone dei libri e parlarne con loro. Così ho detto: “Perché non aprire un gruppo di lettura per il mio blog?”… ed eccomi qua! Al termine di ogni lettura mensile pubblicherò sul blog una piccola recensione di tutte le persone che hanno partecipate, inclusa la mia.

Così è nato…

Così è nato “Leggere con Passione Libri“. Ringrazio tanto le persone che hanno deciso di partecipare e sostenere la mia idea. Ero molto indecisa, non sapevo se sarei riuscita a mantenere gli impegni e a coordinare tutto. Però loro mi hanno spronata, spinta in avanti e fatto coraggio. Così è nato Leggere con Passione Libri.

La lettura di aprile!

Il primo libro che abbiamo scelto di leggere insieme è “Il ladro di anime” di Sebastian Fitzek. Tutte le avevamo in casa, o sul kindle, così abbiamo optato per quello senza necessariamente acquistarne uno diverso. Io l’avevo ricevuto come regalo di compleanno ma non avevo ancora avuto il tempo di iniziarlo. Ne ho approfittato con molta felicità e l’ho letto volentieri, anche perché Fitzek mi piace davvero tanto come autore!

Trama

In una clinica psichiatrica immersa nella campagna innevata alle porte di Berlino si consumano le nove ore che precedono la paura. Pazienti, medici, infermieri scoprono che il Ladro di anime, il folle che da tempo terrorizza la città si trova all’interno della struttura. Di lui si conoscono soltanto i crudeli effetti provocati da un misterioso trattamento che svuota le anime delle vittime riducendole a meri involucri, e gli ambigui indovinelli che lascia dietro di sé come macabra firma. Inizia così una frenetica caccia al serial killer, guidata da Caspar, un ex chirurgo che ha perso la memoria in seguito a una tragedia personale e che si troverà a far fronte a qualcosa di assolutamente inaspettato e terribile. Mentre il tempo scorre inesorabile nel tentativo di neutralizzare il Ladro di anime, Caspar vede riaffiorare dal suo subconscio pezzi della sua vita precedente, che progressivamente fanno luce sulla sua identità e sul suo drammatico passato, costringendolo a uno sconvolgente viaggio negli abissi più oscuri della propria psiche.

Recensione di gruppo!

Marina

La persona che più di tutte mi ha spinta a creare questo gruppo è Marina. La ringrazio davvero tanto aver creduto in me.

Fitzek ha scritto questo thriller.. e che thriller ragazzi! Son sincera, leggendo le prime pagine volevo quasi chiedere il libro, ma mi sono veramente ricreduta! Perché la narrazione non diventa mai scontata, ti tiene sul libro fino all’ultima parola! Una suspance crescente e un finale da brividi! Se devo riassumere in una parola: leggetelo! 

Marina Dal Degan

Marta

Un’altra persona che ha creduto in me e che è stata felice di partecipare è Marta di Vita da Universitaria, un account instagram che seguo da tanto tempo!

Mi è piaciuto molto già dall’inizio, in particolare ho trovato molto interessante l’alternarsi del racconto dell’esperimento e quello ambientato nell’ospedale psichiatrico. Quando sono arrivata al finale ero incredula, non me lo aspettavo assolutamente e per questo sono molto soddisfatta della lettura di questo romanzo. È uno di quei libri che ti tengono con gli occhi incollati alle pagine e allo stesso tempo ti lasciano a bocca aperta per il finale, quindi promosso a pieni voti!

Marta Iacovelli

Giada

Ringrazio anche Giada di Puzzle Koob per aver partecipato a questo gruppo. Anche lei ha un account instagram in cui parla di libri come me. Mi fa piacere aver condiviso questa lettura con lei.

E’ un libro molto bello.
E’ angosciante, soffocante, a tratti inquietante.. mi ha ipnotizzata!
Se cerchi un Thriller non puoi non leggerlo; non avevo mai letto nulla di Fitzek ma conto assolutamente di recuperare altri testi dell’autore perché credo sia veramente bravo, mi riservo di leggere qualche altra sua opera prima di poterlo inserire nella mia “Top 3” ma è sulla buona strada.
La particolarità di questo thriller, a mio avviso, non è tanto nello scoprire chi è, chi è stato, perché quasi da subito avevo capito che, in qualche modo, Sophia era coinvolta, credo che il fine di questo sia farci arrivare al perché, coinvolgerci a tal punto da averne quasi paura, da sentirci osservati e impauriti.
Mi viene da dire: come loro non potevano aprire le paratie così noi non possiamo abbandonare la lettura altrimenti veniamo annientati.

Giada

Gloria

Ringrazio anche l’ultima arrivata, Gloria, per aver partecipato e letto il libro insieme a noi! Personalmente questo libro è una continua sorpresa, nel leggerlo ti senti immerso in una cartella clinica, ti fai un’ idea che subito dopo però vacilla, ho provato più volte a cercare un senso logico nel racconto, che apparentemente non c’è, o meglio emerge solo nel finale, in modo del tutto inaspettato. Questo thriller si contraddistingue per la sua originalità,non solo come impostazione della storia, ammiro molto l’idea dell’autore ed è stato  molto coraggioso secondo me nell’ affrontare temi importanti come le malattie mentali ( presi ovviamente in chiave romanzesca). Lo consiglio vivamente a chi ama i thriller, ma ha già una certa dimestichezza con la lettura di libri di questo genere , è un romanzo pur sempre intrigato e complesso e come prima lettura può risultare confusionario. 

Gloria

Passione Libri

Il libro mi è piaciuto tantissimo. Devo dire che avevo aspettative troppo alte, dopo aver letto “La terapia” dello stesso autore, ma sono state tutte soddisfatte. Mi ha colpito molto l’ambientazione. I personaggi si trovano chiusi dentro una clinica psichiatrica, non possono uscire e nessuno può entrare. Insieme a loro c’è il ladro di anime, un assassino spietato, e devono fare di tutto per evitare di farsi uccidere e di far uccidere in particolare Sophia. La donna sembra infatti caduta in un sonno profondo, non si sveglia, non reagisce e Caspar, palesemente innamorato di lei, mette a rischio la sua vita per salvarla dalle grinfie del ladro di anime.

Il titolo è pazzesco! Capiremo solo alla fine della lettura il motivo per cui l’assassino è chiamato “Il ladro di anime”. Mi è piaciuto tantissimo anche per la struttura che ha. Infatti, il libro vero e proprio è in realtà una cartella clinica. I veri protagonisti del libro, gli studenti che stanno partecipando a un esperimento, leggono il libro insieme a noi. Il professore dice loro di cercare di scoprire la verità sul ladro di anime.

Libro fenomenale, pieno di colpi di scena, claustrofobico e ricco di suspense. Lo consiglio a tutti gli amanti del genere.

GRAZIE PER AVER PARTECIPATO.

Chiunque voglia partecipare al gruppo può scrivermi su instagram. Lo inserisco volentieri. Il prossimo libro lo scegliamo insieme il 6 maggio.

Seguite questi profili su instagram se vi va!

0 In Gruppo di lettura

#LEGGERECONPASSIONELIBRI – Gruppo di lettura

Leggere ci dà un posto dove andare quando dobbiamo rimanere dove siamo.

Nessuna frase è mai stata più azzeccata di questa in un periodo storico così strano. Costretti al domicilio, non possiamo uscire, non possiamo vedere gli amici, non possiamo viaggiare, non possiamo vivere come eravamo abituati a fare. L’unica cosa che possiamo fare per evitare di cadere nello sconforto della solitudine è inventarci qualcosa.

Così mi è venuta un’idea…

Leggere un libro fa sempre bene perché stimola la fantasia e l’immaginazione, ma leggerlo in gruppo fa ancora meglio perché spinge persone che probabilmente non si conoscono a confrontarsi su un tema comune e a scambiarsi idee. A lunga andare questo potrebbe trasformarsi in un rapporto diverso, di amicizia o di semplice stima.

Per questo ho deciso, dopo varie sere a rifletterci, di creare il mio gruppo di lettura: “leggere con Passione Libri”. Alcune persone che seguo su Instagram e con le quali mi sono confrontata per avere un parere, mi hanno consigliato di aprirlo e di provarci. Sono molto felice di aver ricevuto così tanti consigli e così tanto affetto da chi mi segue sul web.

Il gruppo sarà così gestito:

  • Ogni mese verrà proposto dai partecipanti un libro di qualsiasi genere (escluso il fantasy e lo storico).
  • I partecipanti si impegneranno nella lettura di questo libro, potendo ovviamente scambiare idee e opinioni all’interno del gruppo instagram.
  • Alla fine del mese io raccoglierò tutte le idee, le opinioni e le critiche. Successivamente scriverò una recensione di gruppo, citando partecipante per partecipante, e la pubblicherò sul blog! La recensione verrà pubblicata di mercoledì.

Sono molto fiduciosa e penso che questo gruppo possa veramente funzionare bene!

Ma non è finita qui…

Siccome il tempo libero a disposizione ultimamente è davvero tanto, ho deciso di avviare qualche rubrica mensile e settimanale sia sul blog che su instagram.

Rubrica settimanale

Per quanto riguarda il blog, ogni martedì uscirà un articolo finalizzato a guidare il lettore nel meraviglioso mondo dei libri. Mi impegnerò nel programmare ogni settimana un argomento e nel trattarlo nella maniera più completa possibile: dalla stesura di un libro fino al rapporto con la casa editrice, Passione Libri cercherà di rendere accessibili ai più curiosi questi argomenti!

Su instagram settimanalmente usciranno consigli di libri, video recensioni e domande inerenti ai libri.

Rubrica mensile

Mensilmente uscirà sia sul blog che su Instagram la rubrica “Un classico al mese con Passione Libri“. Mi impegnerò nella lettura di un classico al mese e nella stesura di un mio parere giudizio in merito. Ma non sarò da sola… Grazia di Emozione Pedagogica ha deciso di tenermi compagnia in questa avventura. Quindi saremo in due ad esporre il nostro giudizio in merito al classico letto, mese per mese, insieme!

Ebbene… questo è tutto! Se volete partecipare al gruppo di lettura non vi resta che contattarmi su Instagram o su Facebook e chiedermi di inserirvi. Più siamo meglio è!

Vi lascio i pulsanti di rimando ai miei profili, in modo che possiate trovarmi più facimente!