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GDL di Giulia e Valentina – Il gioco dell’angelo di Carlos Ruis Zafòn

Sa qual è il bello dei cuori infranti? Che possono rompersi davvero soltanto una volta. Il resto sono graffi.

Carlos Ruis Zafòn

Nel mese di Dicembre, io e il gruppo di lettura di Giulia e Valentina dedicato a Zafòn ci siamo dedicati a “Il gioco dell’angelo”, il secondo libro dei quattro racchiusi nella saga del ‘Cimitero dei libri dimenticati’.

In questo romanzo, il protagonista non è Daniel Sampere, bensì David Martin, scrittore di romanzi che abita sempre nella nostra Barcellona degli anni Venti.

Questo libro non ha niente a che fare con ‘L’ombra del vento‘ a mio parere; ne ‘Il gioco dell’angelo’ abbiamo una storia sicuramente più cupa, malinconica e quasi surreale.

Trama

Il gioco dell’angelo

Nella tumultuosa Barcellona degli anni Venti, il giovane David Martín cova un sogno, inconfessabile quanto universale: diventare uno scrittore. Quando la sorte inaspettatamente gli offre l’occasione di pubblicare un suo racconto, il successo comincia infine ad arridergli. È proprio da quel momento tuttavia che la sua vita inizierà a porgli interrogativi ai quali non ha immediata risposta, esponendolo come mai prima di allora a imprevedibili azzardi e travolgenti passioni, crimini efferati e sentimenti assoluti, lungo le strade di una Barcellona ora familiare, più spesso sconosciuta e inquietante, dai cui angoli fanno capolino luoghi e personaggi che i lettori de “L’ombra del vento” hanno già imparato ad amare. Quando David si deciderà infine ad accettare la proposta di un misterioso editore – scrivere un’opera immane e rivoluzionaria, destinata a cambiare le sorti dell’umanità -, non si renderà conto che, al compimento di una simile impresa, ad attenderlo non ci saranno soltanto onore e gloria.

[…] il suo nome stampato su un miserabile pezzo di carta che vivrà sicuramente più a lungo di lui. Uno scrittore è condannato a ricordare quell’istante, perché a quel punto è già perduto e la sua anima ha ormai un prezzo.

Carlos Ruis Zafòn

Recensione

La storia: da dove tutto ha inizio

David Martin è un personaggio diverso da Daniel presente nell’Ombra del vento: cinico all’inverosimile, pieno di un tale sarcasmo che lo contraddistingue per il tutto il racconto.

Inizialmente il protagonista ha 17 anni e scrive per ‘La Voz de la Industria‘, giornale di stampa nazionale, dove conosce Pedro Vidal che diventerà il suo migliore amico, ma soprattutto suo mentore. Qui comincia la sua carriera come scrittore perché, anche se con falso nome, scriverà dei racconti racchiusi nella serie ‘Misteri di Barcellona’.

Licenziato a causa del suo successo e grazie allo zampino di Vidal, David trova lavoro presso una casa editrice a nome di Barrido ed Escobillas che tramite un contratto stipulato, accetta di scrivera una serie di romanzi contenuti nella serie battezzata come ‘La città dei maledetti’.

Nel frattempo, visto lo discreto stipendio e la voglia di cambiare, il nostro protagonista abbandona la pensione di donna Carmen e si trasferisce nella casa della torre, abitata precedentemente da Diego Marlasca.

Nel momento in cui il successo comincia a sfuggirgli di mano, entrerà in scena Andreas Corelli, editore francese che propone al nostro amico di scrivere un libro per lui che riguarda una nuova religione, una nuova fede.

Quale sarà il legame tra David e Diego, ma soprattutto Andreas? Scriverà questo libro?

L’amore salva sempre?

Quanto siamo liberi?

In principio sono andata un po’ a rilento, ho trovato la scrittura ‘pesante’, piena di descrizioni, di riflessioni. Son anche dell’idea però, che l’intento di Zafon sia proprio quello: farci entrare in questa storia in punta dei piedi per addentrarsi piano piano negli eventi e capire le scelte di Martin.

Lo scrittore lascia al lettore la libertà di interpretare la figura di Corelli come meglio crede: il nostro editore, anche se Zafon non lo rivela mai, non è altro che Lucifero. E voi penserete… cosa centra il Diavolo in questo libro? Non voglio svelarvi niente perchè vi consiglio di leggerlo, non rimarrete delusi!

Alla fine, David incarna il libero arbitrio, la possibilità di scegliere. L’uomo fino a che punto è in grado di scegliere senza farsi corrompere da denaro, successo e vanità? Quanto è corrompibile l’animo umano? Cosa ci permette di attaccarci alla vita e alla speranza? La risposta è sempre quella… l’Amore. L’amore rende questa vita meno amara, meno dolorosa e ci lascia vivere al meglio.

Cosa ne penso?

Ho adorato anche questo libro, adoro tutta questa saga, adoro Zafòn. Lo ritengo sempre il mio scrittore preferito, l’avrete capito.

Tra le varie opinioni che ho sentito in merito al libro, qualcuno ammette di essere deluso da questo libro, che non è all’altezza de ‘L’ombra del Vento’ . Io ritengo che le due storie non siano paragonabili. Ne “Il gioco dell’angelo”, si parla di dannazione, di tormento, di dolore, di malattia.

Alla fine però, Zafòn ci fa capire che ciò che conta sempre è l’amore, la vita, la speranza, il perdono. Lasciatevi sempre amare, anche quando tutto sembra buio. L’Amore non è altro che la Luce. Vedremo cosa succede nel terzo capitolo: Il prigioniero del cielo sarà la lettura di gennaio.

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Review Party – You are my perfect Chaos di Nancy Ward

É così che funziona quando i caos è perfetto: le lancette dell’orologio cominciano a correre una maratona a tempo, e quando questo sta per finire, all’improvviso tutto torna normale, capendo che quella normalità non sarà più come prima.

Nancy Ward

Finalmente è arrivato il momento di parlarvene. Sono stata giorni a pensare a cosa scrivere per presentarvi al meglio il libro e per farvi capire cosa ho provato leggendolo. Non sono sicura di aver trovato le parole giuste, ma ci provo.

Come tutto è iniziato…

Ho letto questo libro in anteprima. Ringrazio Nancy per essersi fidata di me e avermi permesso di conoscere Alessio e Alice prima del tempo. Mi sono sentita sopra le stelle quando l’autrice mi ha contattata, perché ho letto tutti i suoi libri e la seguo da tanto tempo. Avere l’onore di essere una delle poche a leggere il suo libro in anteprima mi ha davvero riempita di gioia. Ma Nancy mi aveva avvertita… “questo non è il genere che scrivo di solito, magari non ti piace…”.

Ebbene… se sono qui oggi è perché, nonostante non sia il genere che scrive di solito, mi è piaciuto. Mi è piaciuto tanto.

Trama

Quante volte ci chiediamo perché un amore cominci e finisca in un certo modo?
Quante volte ci siamo domandati chi fosse su questo mondo a tirare le fila dei destini delle persone e perché quando tira il nostro, è sempre un gran casino?
Alice ed Alessandro si pongono esattamente queste due domande senza ancora aver trovato risposta.
Alice vive nella provincia di Modena, ha 19 anni e frequenta l’ultimo anno di scuola superiore.
Alessandro, invece, è di Trieste, ha 22 anni e sta terminando l’ultimo anno di università.
L’incontro inaspettato fra i due protagonisti avverrà in una serata di inverno, tra una caprese in un locale e una chiacchierata lunga quasi tutta la notte fatta di somiglianze, di scoperte e di una promessa: il restare in contatto e rivedersi di nuovo alla luce del giorno.
Con l’aiuto di due narratori d’eccezione, i ragazzi conosceranno l’amore inaspettato, quello vero che accade una sola volta nella vita e non conosce fine.
Ma come in tutti gli amori, i timori e le insicurezze sono proprio dietro l’angolo.

Recensione

Ammetto che è parecchio tempo che non leggo libri di questo tipo, quindi prendere il via con la lettura è stato un po’ complicato. Passare da omicidi, armi, polizia e scientifica ad amore, baci e sentimenti non è facilissimo. Se all’inizio mi sono trovata in difficoltà, dopo aver letto due capitoli mi sono completamente innamorata dei personaggi e della storia.

Foto di Tú Anh da Pixabay

Ambientato a Modena, una città limitrofa alla mia, racconta l’inizio della relazione tra Alessio e Alice. Entrambi vivono una vita “imperfetta” e non riescono a capirne appieno il motivo. Il loro casuale incontro porta li a scontrarsi con la realtà e a rendersi conto che non riusciranno più a fare a meno l’uno dell’altra. Iniziano così a scambiarsi messaggi, a sentirsi costantemente, a pensarsi giorno e notte nell’attesa che arrivi il momento di rivedersi ancora, Ma tutto ciò durerà poco: Alessio ha un biglietto di sola andata per Trieste. Riusciranno a sconfiggere la paura della distanza?

I personaggi

I due protagonisti sono gli unici personaggi principali di questo libro. La storia si incentra completamente sull’evoluzione della loro relazione. Se incontrarsi è stato un caso, continuare a sentirsi e iniziare ad amarsi non lo sarà. Alessio e Alice provano un sentimento davvero grande, quasi indistruttibile, sin dal primo momento che si sono visti. Nulla riuscirà a cambiare ciò che provano. Nemmeno il susseguirsi di eventi che li porterà a prendere strade diverse, perché due persone che si amano come loro non potranno mai dividersi davvero.

Foto di Free-Photos da Pixabay

Mi sono appassionata molto a tutti e due perché mi è davvero sembrato di conoscerli. Sono delineati così bene che, durante la lettura, mi pareva quasi di averli davanti a me. Sin dal primo momento, ho detto all’autrice che più che un libro questo mi sembrava un film. Scritto quasi come una sceneggiatura (data e luogo a inizio capitolo, tanti dialoghi), mi ha dato l’illusione di rivivere l’inizio della mia relazione con il mio compagno. Diciamo che sono molto simili…

Tra i due ammetto che mi sono affezionata moto di più ad Alessio. Mi faceva una tenerezza incredibile e non so precisamente per quale motivo. In ogni caso sono tutti e due ben caratterizzati e questo è l’importante.

La storia

La cosa che mi ha appassionata di più è certamente la storia e il suo contesto. I due protagonisti si incontrano, passano la serata insieme e si raccontano di tutto, iniziano a sentirsi e tra loro scatta l’amore. Sembra una di quelle storie preimpostate ma non è così. Questa non è la classica storia ricca di cliché e con poca sostanza. Questa è una di quelle storie che appassionano il lettore, che lo trasporta in una realtà più magica, più vera. Non è semplicemente il racconto di una relazione, ma l’inizio di una nuova vita per Alice e per Alessio.

Personalmente mi sono commossa in tanti punti del libro, ma la parte che più mi ha fatta piangere è certamente il finale. Mi ricorda molto il mio passato, ciò che ho sconfitto e ciò che ho guadagnato grazie all’amore. É un po’ ciò che faranno i due protagonisti: conquisteranno la vita grazie all’amore. Nonostante tutto.

Cosa ne penso?

Penso che questo libro meriti la produzione di un cortometraggio. L’ho detto dall’esatto momento in cui ho chiuso il Kindle e mi sentivo vuota. Vuota senza Alessio e senza Alice, vuota senza il loro amore e senza la loro bellissima storia. Ho scritto a Nancy e le ho detto di pensarci, perché vedere i due ragazzi in giro per Modena non mi dispiacerebbe assolutamente.

Trovo sia bellissima la presenza di narratori “insoliti” in terza persona. Durante il corso della lettura, infatti, troverete vari narratori, tutti diversi ma in qualche modo collegati. Non posso dirvi di più perché sennò vi svelerei ciò che dovete capire da soli, ma posso garantirvi che è tutto molto magico.

In ogni caso ciò che penso è che, nonostante non sia nel genere di scrittura di Nancy, l’autrice abbia fatto un lavoro eccellente. Ho pianto tanto e quando piango è positivo, perché significa che le parole mi entrano nel cuore. You are my perfect Chaos mi è entrato nel cuore. Merita di essere letto e amato.

Voto: 5\5

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9 marzo 2020 – Il nostro nuovo inizio

Se qualche mese fa mi avessero detto che dal 9 marzo 2020 io e il mio ragazzo saremmo andati a convivere, probabilmente non ci avrei creduto. Tendenzialmente sono una persona negativa, fatico a fidarmi delle parole e ho bisogno di concretezza per potermi sciogliere. Qualche giorno fa però è avvenuto l’impensabile e ho dovuto fidarmi ciecamente delle emozioni: io e Marco abbiamo firmato il nostro contratto di locazione.

Come vi ho già raccontato in un articolo qualche giorno fa (puoi leggerlo qui), il 9 Marzo è un giorno importante per me, perché è l’anniversario di fidanzamento. Ebbene… da oggi in poi sarà anche l’anniversario di convivenza.

Dirvi quello che provo mi risulta quasi impossibile e la scelta di condividere sul mio blog di libri questi pensieri è dovuta all’immensa fiducia che ripongo in questo progetto. Passione Libri infatti non è solo il mio blog, ma è anche il canale attraverso cui posso raccontare di me a voi. Anche se è molto difficile esprimere a parole quello che provo nel cuore in questo momento, voglio provarci.

Partiamo dall’inizio

Il 12 dicembre 2019 ho trovato su internet l’annuncio di un appartamento in affitto. Siccome io e il mio ragazzo da tempo cercavamo una sistemazione che ci permettesse di diventare autonomi, ho risposto immediatamente chiedendo una chiacchierata telefonica. Nel giro di qualche minuto ho ricevuto la chiamata da una donna in gamba e davvero molto gentile, che mi ha fissato la visita il giorno seguente. Ansiosi e pieni di paure, giovedì 13 dicembre abbiamo visto l’appartamento. Appena siamo entrati ci siamo guardati negli occhi e le nostre anime hanno parlato: quella casa sarebbe stata nostra. Dopo giorni di ansia in attesa di una risposta, il 18 dicembre ci hanno detto che l’appartamento sarebbe stato nostro.

Cosa abbiamo fatto dopo?

Il nostro inizio

Consapevoli che la spesa per un nuovo appartamento sarebbe stata tanta, abbiamo deciso di suddividere gli acquisti nell’arco dei tre mesi che avremmo dovuto aspettare per la burocrazia. La prima pentola, il primo bicchiere, il primo piatto e poi pian piano siamo arrivati ad avere tutto il necessario (forse anche un pochino di più) per poter vivere da soli! Tre mesi di attesa passati ogni giorno a sognare il momento in cui avremmo infilato la chiave nella toppa e saremmo entrati. Abbiamo portato pazienza, abbiamo aspettato ed ora abbiamo finalmente le chiavi della nostra casa in mano.

L’amore salva

Luglio 2013

L’amore salva, credetemi. Dopo una parte dell’adolescenza a piangere, a soffrire, a sperare di andare via il primo possibile, oggi posso dire di essere felice. Sono felice di condividere con la persona che amo questi momenti magici. Sono felice di entrare in casa e vedere le nostre cose sistemate a modo nostro. Sono felice di poter vivere con la persona che ho accanto da sette anni, condividere con lui ogni singolo attimo della mia vita. Sono felice di aver raggiunto quello che da anni attendevo: l’indipendenza. Certo, ci dobbiamo costruire pian piano, non siamo arrivati e probabilmente non lo saremo mai, ma sono quasi certa che mattoncino dopo mattoncino la nostra casa diventerà un castello. E sono ancora più sicura che il nostro castello sarà fatto d’amore e di affetto. Chi dice che l’amore non esiste, che prima o poi sparisce o che semplicemente è solo una parola, non l’ha mai realmente vissuto. Io sono sette anni che provo amore, un amore immenso che non smetterò mai di provare. Ma non è il momento, l’età o la convinzione: semplicemente ho visto quanto sia brutto e malsano l’odio, così ho scelto l’amore. In casa mia non ci sarà altro che quello e lo dico per esperienza. Vivere tra urla, pianti e minacce non fa bene, rovina la vita; è molto meglio ridere, scherzare, abbracciarsi e amare.

Il 9 marzo 2013 la paura di vederlo per la prima volta mi bloccava le gambe. Il 9 marzo 2020 la voglia di vederlo mi blocca la paura. Amici, abbandonatevi all’amore: l’amore salva.

A te Marco, che sei l’amore della mia vita…

Marzo 2020

A te Marco, che sei l’amore della mia vita, voglio solo dire grazie. Grazie per condividere con me una casa, un letto, un tavolo, un divano e una vita intera. Grazie di avermi scelta, di esserti innamorato dei miei capelli al vento quella mattina grigia di marzo. Grazie perché sopporti i miei capricci, resisti alle mie sfuriate inutili, condividi con me ogni singola gioia. Grazie perché mi spingi sempre più avanti, non mi lasci mai indietro, mi accompagni in ogni passo importante e mi rimani accanto nonostante tutto. Ho un carattere complicato, ma tu sei più forte e non ti lasci abbattere. Grazie Marco, per essere semplicemente perfetto. Grazie per avermi insegnato ad amare, per avermi cambiata in meglio e per aver capito che io senza di te non posso andare da nessuna parte.

Quando leggerai questo articolo probabilmente io sarò accanto a te e forse tu starai piangendo… non piangere, guardami e abbracciami. Tutto questo è stato semplicemente guadagnato.

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COLLABORAZIONE – La tua morte mi fa bella di Ivano Migliorucci

CON TUTTO L’AMORE CHE HO NEL CUORE.
Se non vi è mai capitato, come non era mai capitato a me, di leggere un libro strutturato in dieci brevi racconti, allora questo è quello giusto per iniziare. 

Questo libro è stato scritto da Ivano Migliorucci, autore emergente, e pubblicato su Youcanprint. Non ha una vera e propria trama, pertanto non posso presentarvela, ma ha una qualità che in pochi libri hanno: insegna tanto con poco. 
Il libro di cui vi parlo è, come già detto, formato da dieci piccoli racconti, tutti con sfondi diversi: alcuni parlano d’amore, altri parlano di tradimento, altri ancora sono thriller e in altri notiamo anche quel pizzico di magia e fantasia a cui non siamo più abituati. 
Ogni racconto insegna qualcosa: a non fidarsi sempre di tutti, a non perdere tempo perchè il tempo è limitato, prima o poi finisce, insegna a non affidarsi agli altri. 
La storia che più mi ha colpita, che mi ha fatta piangere, che mi ha costretta a ragionare su ciò che ho fatto e farò nella mia vita si intitola “Ti amo da morire”. Un titolo che, se ci pensate un attimo, porta dentro sé un significato immenso, fa quasi capire quale sia la sorte e il destino dell’amore. Paola e Marco si amavano tanto, trent’anni prima, ma non sono riusciti a mantenere la promessa di un futuro insieme perché qualcosa li ha divisi. In quelle strade di Pavia però Marco si ammala, ma aspetta trent’anni prima di esaudire il suo desiderio di rivedere Paola, la ragazza mora che amava alla follia quando era solo un ragazzo. Si rivedono e si riamano, come si amavano quando erano due studenti, quando, tra le mura di quella casa, sognavano una vita insieme. Loro sono cambiati, ma le anime di entrambi sono rimaste legate. Il tempo è passato, si vedono i segni della malattia nel viso di Marco, ma anche Paola nasconde un segreto brutto, quasi indicibile: il suo cuore non funziona più e ha bisogno quanto prima di un trapianto. Ma Marco lo sa, è proprio quello il motivo di tutta l’urgenza nel volerla vedere: dirle addio e donarle la vita. 
Un piccolo riassunto che, solo a scriverlo, mi ha fatto accapponare la pelle e avrei preferito mille volte dirvi tanto di più, raccontarvi e, quasi quasi, inventare un finale diverso, una seconda possibilità, ma dovete leggerlo per riuscire a capire quanto amore ci fosse in Marco verso quella donna, prima ragazza, che portava nel cuore da ormai trent’anni. 
Gli altri racconti mi sono piaciuti, mi hanno fatta ragionare, ma questo mi ha fatto capire che non bisogna perdere tempo, ma bisogna vivere la propria vita appieno, senza limiti, senza rancore e soprattutto con tutto l’amore che si ha nel cuore. 
Vi consiglio questo libro.
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RECENSIONE – Redeem di Nancy Ward

CHI DISPEZZA, AMA.
(è una frase che mi dicevano sempre da bambina e trovo sia perfetta riferita a questo libro).

Ho sempre detto, e sempre dirò, che amo leggere libri di scrittori emergenti perché mi danno il modo di approcciarmi con storie nuove, idee nuove e a volte anche nuovi talenti. Il libro di cui voglio parlarvi oggi non l’ho ricevuto dall’autrice per una collaborazione, ma l’ho vinto ad un giveaway organizzato proprio dalla stessa. Sono stata davvero molto felice di riceverlo perché mi ha ispirata fin dal giorno in cui ve l’ho segnalato qui sul blog ed ora posso finalmente dire la mia in merito.

 Jennifer Waire, è una donna indipendente, sicura di sè, che non si lascia travolgere dalle emozioni, anzi, preferisce tenersi alla larga dagli uomini, specialmente da uno: David Balistreri. Un uomo che, proprio l’anno precedente, l’ha rifiutata al primo appuntamento.
Pur di averlo lontano da lei, Jen stringerà un patto: deve fingersi la sua fidanzata in Italia e reggere il gioco, in cambio chiederà di non rivedersi mai più.
David Balistreri è un uomo d’affari, dirigente della Technologies Industries insieme al suo caro amico Trevor Howard. Dopo un anno difficile, incontra nuovamente Jennifer, e sa bene, intravedendolo dai suoi occhi, che lei è ancora offesa da quella cena.
Due persone che vogliono sempre avere l’ultima parola l’uno sull’altro.
Lei non sopporta lui; lui non capisce lei.
Lei vuole solo portare a termine un affare di lavoro; lui, invece, un affare di famiglia.
Hanno poche cose in comune, ma una è ben chiara tra i due: nè Jen nè David vuole impegnarsi in una relazione; nessuno dei due vuole legami duraturi.

Sin dall’inizio di questo romanzo ho amato Jenny, una donna indipendente, con un lavoro che la soddisfa e che la gratifica. Non mi sono rispecchiata in lei, semplicemente l’ho presa come ispirazione e mi sono immaginata nei suoi panni. Era un po’ di tempo che non mi dedicavo alla lettura di un libro di questo genere, e i personaggi di questa storia mi hanno fatto venire la voglia di rileggerne altri mille e riprovare, pagina dopo pagina, le stesse emozioni che mi hanno fatto provare David e Jenny. 
La storia tra Jenny e David è piena di cliché, come del resto l’amore è un cliché; prima si odiano, poi pian piano nasce il sentimento e alla fine tutti vivono felici e contenti. Vi racconterei qualcosa di non vero se vi dicessi che non avevo intuito del segreto che le loro anime nascondevano…
In compenso, mi è piaciuto tanto, tantissimo direi, il viaggio che David e Jenny fanno in Italia: “se vieni con me in Italia e mi fai questo favore, ti accontenterò e non mi rivedrai più” è in sintesi quello che David promette a Jenny per convincerla a partire con lui. Quale donna non crede alle parole di un uomo? Così partono, ed insieme a loro partono anche i primi accenni di sentimento… Perchè si sa, più si passa del tempo insieme, più ci si lega, e se si è di sesso opposto è molto facile cadere in tentazione. Ma per tutto il libro la tentazione è celata dai comportamenti bruschi di Jenny e dalle risposte di David, che sembra provocare la ragazza per puro piacere personale. Scopriremo poi in seguito, e non voglio svelarvi nulla io, i motivi per cui è un uomo freddo, quasi odioso.
Ho adorato la famiglia di David: le sorelle mi sono piaciute subito, in particolare Anastasia, mente la mamma l’ho apprezzata solo dopo aver capito certe dinamiche… alla fine del libro, praticamente.
La presentazione del romanzo mi è piaciuta molto, considerando che è un’auto-pubblicazione. I capitoli sono numerati con un font che adoro e che non ho mai ancora visto in nessun romanzo (ed è proprio l’unicità a cui mi riferisco quando parlo degli emergenti). Ho apprezzato tanto anche il numero pagina in alto piuttosto che in basso: sono piccoli dettagli che fanno la differenza, in questo caso più che in positivo. 
Sicuramente non è un genere che prediligo o che leggerei sempre, ma quando mi capita di trovare storie come questa, mi torna la voglia di provare le emozioni forti date dall’amore tra due personaggi. Per questo vi consiglio di leggere questo libro: si legge molto velocemente e la storia è davvero molto bella (anche se, come già detto, ricca di cliché). 
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RECENSIONE (Lorenza) – Tu, il mio oceano di Benedetta Cipriano

Amici miei, da oggi c’è una novità: ho una contributor. Se non sapete cos’è, vi spiego in breve!

 Una contributor è una persona che aiuta un blogger nella gestione del blog per quanto riguarda le recensioni, le segnalazioni, le collaborazioni con gli emergenti e tutti i contenuti che vengono pubblicati.
Questa ragazza, Lorenza appunto, ha deciso di scrivere recensioni anche per PassioneLibri, dato che lei non gestisce autonomamente un suo blog ma adora parlare dei libri che legge e condividere con persone che hanno la sua stessa passione pensieri sugli scritti che termina.


Oggi vi parlerà de “Tu, il mio oceano”, scritto da Benedetta Cipriano, un’autrice che gentilmente le ha offerto il suo romanzo per darle la possibilità di leggerlo e di presentarlo a voi lettori.

Sotto, alla fine della recensione, lascio tutti i contatti di Lorenza, in modo che, se vi piace come scrive e se vi incuriosisce la sua persona, possiate contattarla e chiederle collaborazioni, oppure semplicemente seguirla! Ovviamente tutto ciò che legge troverà un piccolo spazio su questa piattaforma: è anche un po’ il modo di non lasciare troppo vuoto per troppo tempo il blog.





TITOLO: Tu, il mio oceano
AUTORE: Benedetta Cipriano
GENERE: contemporary romance
EDITO: self publishing
NARRAZIONE: Prima persona
PAGINE: 347
DATA D’USCITA: 28 maggio 2019

TRAMA
Savannah
Nei miei occhi c’è il riflesso sbiadito di una lacrima distrutta, ma lui riesce a vederci sconfinati prati verdi.
Il mio cuore è deteriorato dall’unica ferita che, ancora sanguinante, mi ricorda il primo pianto nel quale sono affogata. Lui, però, con il suo sguardo più nero di una notte senza stelle, assorbe il mio dolore, lo anestetizza e lo porta via con sé.
La maschera dietro la quale nascondo le mie ferite mi permette di sorridere, ma nei miei sogni si cela un desiderio di rinascita.
Sogno di perdermi nel vento, sogno di scappare via, lontana dai ricordi, lontana da me stessa.
Lui mi abbraccia fino a sfiorarmi l’anima: i suoi sono abbracci senza parole, gesti muti, silenziosi, nei quali riesco a scorgere il riflesso invisibile del suo tormento.
Non ho idea di cosa lo distrugga.
Non ho idea di quale sia il dolore che porta nel petto, ma so che insieme condividiamo una ferita.
Le nostre ferite sono impercettibili a occhio nudo, ma sono ciò che ci unisce.
Lui si chiama Dante e no, non è il mio uomo, ma è l’unico in grado di mettere insieme i pezzi del mio cuore.
La sua anima è cupa, esattamente quanto lo sono i suoi occhi neri.
Vorrei stringerlo forte a me fino a toccare il peso che porta dentro, ma non posso farlo: quell’anima è stata già donata a qualcuno, e quel qualcuno non sono io.
Quel qualcuno è l’oceano.
Dante
Non chiedermi chi sono. Potrei dirti che sono un surfista, che l’oceano è il mio posto sicuro e che tra le onde lascio andare parte di me stesso.
Potrei raccontarti della scintilla che si accende in me quando mi ritrovo a vincere contro quello stesso oceano, a domare le sue onde come se fossi l’unico in grado di tenere a bada quell’immensa distesa d’acqua.
Potrei raccontarti tutto questo, ma sono sicuro che non scopriresti altro.
Nei miei ricordi ci sono le note spezzate di un violoncello e un senso di colpa con il quale lotto ogni giorno.
Nel mio presente c’è lei, con i suoi occhi immensi, verdi e distrutti.
Con la sua ironia, dietro la quale cela le sue ferite.
Il suo profumo è intenso e delicato, quanto quello delle fresie.
I suoi capelli sono scuri più del cioccolato e i suoi sorrisi sono timidi, impauriti, appena accennati, nascosti.
Ma io l’ho sentita ridere. Ho visto la luce nel suo sguardo diradare la foschia dalla quale è perennemente avvolto.
Ho scorto la bellezza del suo cuore distrutto e me ne sono impossessato.
Lei però non è mia e non lo sarà mai.
C’è solo un posto a cui appartengo e a cui concedo tutto me stesso, e quel posto è il mio oceano.
Prima di tutto parto con il dirvi che “Tu, il mio oceano” è lo spin-off del libro “La luna nell’oceano”. Chi ha già letto quest’ultimo, conosce un po’ Dante e Savannah, i protagonisti di questo romanzo. In ogni caso entrambi i libri sono leggibili separatamente.

 Il passato di Savannah è orrendamente brutale, perché leggendo quello che è costretta a subire fin da piccola è una cosa che ti riempie il cuore di rabbia e di tristezza, fin dal primo capitolo mi sono ritrovata a dover trattenere le lacrime. Ancora mi domando come abbia fatto a non cedere e a essere la persona stupenda che è oggi.

Dante è un uomo complicato e riservato, un rebus dal passato che vorrebbe dimenticare, purtroppo vinto dal senso di colpa che lo perseguita ogni giorno.  È convinto di non meritare una donna speciale come Savannah, ma dal canto suo anche Savannah pensa di non meritare l’amore di Dante, perché tutti gli uomini scappano da lei.
Quindi entrambi decidono che la strada giusta è quella della amicizia, ma basta un loro scambio di sguardi per capire che la strada dell’amicizia non li porta da nessuna parte.
Riusciranno Savannah e Dante a guadagnare l’amore che si meritano di avere nelle proprie vite?

Savannah e Dante salvaguardano nel profondo dei loro cuori alcuni segreti che sembrano inconfessabili, ma solo rendendoli liberi potranno dare tutto all’altro… peccato che non sia così tanto semplice, perché molte cose verranno a galla, avranno molti dubbi e molte scelte da fare e non sempre l’amore riesce a superare tutto.
Savannah sarebbe anche disposta a svelare tutto per non perdere il suo “ragazzo italiano”, sempre se Dante fosse disposto anche lui del suo stesso pensiero, ma per cercare di far funzionare un rapporto bisogna imparare a essere completamente sinceri l’uno con l’altra.
Se a un rapporto mancano le fondamenta, questo rischia di sgretolarsi al primo soffio.
Riusciranno ad andare avanti?
Benedetta Cipriano, ha la capacità di straziarmi il cuore,  perché ogni suoi libro è scolpito al suo interno. Quindi state tranquilli che qui le lacrime sono assicurate.
Le sue storie non sono mai banali, affrontano temi dolorosi e difficili, ma soprattutto riescono a farti riflettere. Io personalmente ho letto tutti i suoi libri e adesso non mi soffermo più neanche sulla trama, vado diretta e li compro, perché so già che la sua “penna” è magica.
Benedetta riesce a creare una storia talmente reale che quasi non riesco ad essere convinta che sia un’opera di immaginazione, in ogni libro che leggo sono arrivata a vivermi pienamente i personaggi.
Naturalmente questo romanzo non è solo sofferenza, ma anche felicità, perché Savannah e Dante vi faranno ridere con il loro botta e risposta, infine non mancheranno le scene di passione che sono di una bellezza tale farti togliere il respiro.
Quando leggerete questo libro, dovrete avere in mano un pacchetto di fazzoletti, una coperta e del cibo (possibilmente dolce)
Ringrazio immensamente Benedetta Cipriano per avermi dato la possibilità di leggere il suo libro in anteprima, per avermi inserita nel suo gruppo di Facebbook e per rispondere sempre in modo cordiale ai miei messaggi.
Grazie per avermi fatto sognare, sperare ed emozionare con questo capolavoro, SEI UNA GARANZIA!
VOTO:5/5 (INDIMENTICABILE)

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RECENSIONE – La stanza di sopra di Rosella Postorino





Buongiorno amici.

Dopo tanto tempo, finalmente vi porto una recensione di un libro che ho letto e che non mi è piaciuto molto, ma che ho apprezzato per quello che racconta.

Si tratta di “La stanza di sopra” scritto da Rosella Postorino e pubblicato per la prima volta nel 2007, anche se l’edizione che ho acquistato io è quella del 2019 di Feltrinelli.


Tolto il fatto che amo le edizioni della Feltrinelli economica, quella di questo libro non mi ha entusiasmato chissà quanto perché tante volte ho fatto fatica a capire dove mi trovassi e a che punto della storia fossi. 

Questo è dovuto al fatto che i dialoghi non sono evidenziati, cambia molto spesso il narratore (da prima persona a terza persona) e non sempre la storia è intuitiva.
I tre principali difetti che ho evidenziato in questo romanzo sono quelli che ho appena scritto, perché per il resto la storia mi è piaciuta e vi spiego tra pochissimo il perché.


Una città di provincia, una casa in cima a una scalinata, una stanza al piano di sopra. Nella stanza c’è un uomo, immobilizzato in un letto. Ester studia poco, frequenta un gruppo di amici con cui passa pomeriggi e serate a fumare dentro un baretto sul mare o a bere nelle cantine dei ragazzi delle case popolari. A scuola ha una sola amica, diversa da lei, una ragazza che legge e disegna, che esce poco, perché il padre la preferisce in casa, seduta a cena con la famiglia, una sera dopo l’altra. Ester sembra libera e indipendente, è capace di baciare e farsi sfiorare, sa concedersi e poi ritrarsi, sa scatenare e trattenere il desiderio feroce di un uomo più grande. E invece si è perduta, si è smarrita nel silenzio insostenibile della sua casa, nel verde acido di un divano invecchiato, nell’impossibilità di comunicare con la madre se non attraverso frasi veloci e sprezzanti. È affondata nell’incapacità di nutrirsi, nel disperato sgomento di quella stanza di cui non si può parlare: li c’è il padre, da dieci anni, muto, congelato, sospeso tra la vita e la morte. 




Quando ero in libreria e dovevo scegliere quali libri prendere per la solita promozione Feltrinelli (due libri a 9,90), questo mi ha subito incuriosita, sia dalla copertina che dalla trama.
L’ho comprato, fiera dell’acquisto e frettolosa di iniziarlo: poco dopo aver esaudito il mio insaziabile desiderio ho capito che avevo fatto la scelta sbagliata.
Non capite male, il libro è molto bello. Il problema è solo mio: la storia raccontata non poteva essere più simile alla mia vita. Mi ha fatto riemergere ricordi perduti, archiviati, quasi dimenticati nel fondo dell’anima, mi ha fatto riscoprire come fossi da bambina, quanto avessi paura di perdere la parte fondamentale della mia vita in un incidente stradale, in un malore improvviso. 

Perché Ester come me pensava di non poter vivere senza sua madre, pensava di non poter reggere il dolore straziante della morte. Ed è proprio così, quella giovane e gracile ragazza non ha saputo schivare il dolore della morte.

Quando il padre ha avuto l’incidente che l’ha immobilizzato a letto, Ester è cambiata. La bambina che prima giocava con lui, che viveva in una famiglia felice e che non vedeva l’ora di passare tempo con il padre, adesso non riesce più a guardarlo in faccia, a varcare la soglia della stanza accanto alla sua. Si è lasciata andare al fumo e alle prime esperienze che tutti compiono ma che lei aveva fretta di vivere per capirsi. 

Il rapporto tra lei e sua madre cambierà in modo radicale a causa della condizione a cui sono costrette, che non le ha risparmiate. A quel punto Ester non immaginerà più come sarebbe vivere senza sua madre, ma immagina quanto sarebbe complicato tornare a vivere la vita di prima. Perché ormai lei si è persa nei meandri della vita, nelle braccia spugnose e grosse di un uomo più grande, che la vuole e la desidera per il solo piacere e gusto di avere una bambina da possedere. 

Il libro mi è piaciuto a metà, perché la storia è bella, è triste e piena di atroci realtà, ma è raccontata in un modo che non ero abituata a leggere, troppo diretto e crudo, quasi crudele. Mi sono rispecchiata per svariate cose in Ester, mi ha colpita il suo modo di essere così uguale a me ma di reagire in modo così nettamente diverso da come avrei fatto io.

Mi è capitato raramente di leggere romanzi così, biografie di vite così tristi e dure da vivere, eppure quando mi capita mi rimane sempre qualcosa dentro che non so tirar fuori, che non so spiegare in modo giusto. Anche questo libro mi ha lasciato qualcosa dentro, l’amaro in bocca perché più volte avrei voluto entrare tra le pagine e portare via quella ragazza dalla rovina in cui si stava gettando, ma poi ho capito che le persone vanno fatte sbagliare, vanno fatte svegliare. 

Il mio voto è un 3,55, perché avrei voluto vedere e sapere di più, invece la finestra aperta ai lettori pare sia un quarto di quello che in realtà è nascosto, o era nascosto, in quell’acida casa. 


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BLOG TOUR – BOOKTRAILER de “Il mio posto nel mondo” di Luana Papa

Amici miei!

L’ultima tappa del blog tour de”Il mio posto nel mondo” di Luana Papa edito New Book edizioni doveva essere l’11 di maggio ma sono stata così impegnata in questi due giorni da non riuscire ad avere dieci minuti per accendere il pc.
Siccome ci tengo a concluderlo, ho deciso di prendermi il tempo oggi per postarvi il BOOK TRAILER




Esatto, avete capito bene!
L’ultima tappa è proprio un piccolo video che sintetizza la sinossi!


(per vederlo basta cliccare sulla scritta!)


Bene amici miei, l’ultima tappa è conclusa!

Vi ricordo che il libro sarà disponibile in tutte le librerie e store online a partire dal 3 Giugno 2019!

Mi raccomando, se lo leggete fatemi sapere com’è! Le aspettative sono comunque molto buone. 


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BLOG TOUR – FRASE de “Il mio posto nel mondo” di Luana Papa

Amici Miei!

Eccomi qua per la terza tappa del blog tour de “Il mio posto nel mondo” di Luana Papa edito NewBook edizioni.

La terza tappa è quella che mi entusiasma di più, perché posso presentarvi in anteprima una frase del libro in uscita il 3 Giugno in tutte le librerie e store online.

Se la trama vi ha incuriosito come ha incuriosito me, la frase che leggerete più sotto sono sicura che vi piacerà tantissimo. 

“Davanti a una buona tazza di caffè c’è il rischio di esporsi troppo. Di dire troppo. Di conoscersi troppo”

Sarò di parte perché amo il caffè e adoro sorseggiarlo seduta a un tavolino con una persona con cui chiacchierare, adoro berlo prima di studiare per rilassarmi e alla mattina appena sveglia per iniziare meglio la giornata. Ma amo berlo anche mentre sto conoscendo qualcuno, mentre discuto con qualcuno di qualcosa o semplicemente prima di andare a lavoro.



Non vedo l’ora di leggere questo libro!




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AFTER – Cosa ne penso del FILM?


 Buonasera amici miei.


Quello di cui voglio parlarvi oggi in questo post è un’argomento un po’ diverso dai soliti.

Ieri, infatti, è uscito il primo di film di After, la saga scritta da Anna Todd e che vede la luce per la prima volta su Wattpad nel 2013. Dopo circa due anni, una casa editrice si interessa ad essa e decide di pubblicarla. Escono le prime copie cartacee e i primi lettori iniziano ad innamorarsi sempre di più dei due protagonisti, Hardin e Tessa.
Con il passare del tempo, la Todd pubblica altri libri e la storia d’amore e tormento dei due personaggi più importanti continua e termina solo dopo 6 libri.
In tutti questi anni, sono state create dai fan decine e decine di trailer, nella speranza che prima o poi Hardin e Tessa ricevessero un volto che non fosse solo nell’immaginario dei lettori più appassionati. Dopo ben sei anni dalla prima stesura del primo libro, finalmente vediamo la coppia più amata del genere Young Adult sul grande schermo.

Ad interpretare Tessa abbiamo la bellissima e giovanissima Josephine Langford, classe ’97; ad accompagnarla come Hardin vediamo Hero Fiennies-Tiffin, suo coetaneo. (Clicca per vedere il resto del cast).


Risultati immagini per cast di after

Di cosa parla il libro After?
After racconta la storia tra Hardin e Tessa, due ragazzi di vent’anni alle prese con le loro prime esperienze al college. Tessa è una ragazza studiosa, riservata e piena di sogni. Hardin è il classico badboy, con un passato tormentato e una vita con poche speranze di ripresa. Poi si incontrano e tra loro scatta la scintilla, una passione che li terrà legati nonostante i diversi tira e molla. Una passione che farà scoprire a Tessa che Noah, il suo fidanzato storico, non fa per lei, che la vita sognata e studiata a pennello da sua madre non le si addice più e che stare senza Hardin è impossibile. Una passione che farà capire ad Hardin che l’amore esiste anche fuori dai romanzi, che non sempre ciò che ci fa star bene è sbagliato e che Tessa è la sua cura. In tutto questo “casino”, avranno un ruolo fondamentale anche Molly, la cattiva del gruppo che, invidiosa di come Tessa sta cambiando il tanto affascinante Hardin, riuscirà a farli dividere e a mettere sotto una cattiva luce il suo vecchio amico. Steph, Zed, Landon, Tristan e tanti altri personaggi avranno un ruolo fondamentale nella storia. Il finale del libro è ciò che mai ci aspetteremmo, la parte più importante e più triste di tutto, la disillusione di una ragazza innamorata che forse non riuscirà più a guardare il suo ragazzo con gli stessi occhi di poco tempo prima.

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Vi parlo del film…

Allora amici, non vi voglio illudere: il film non è per nessun motivo all’altezza del libro. Quindi rassegnatevi e, se non vi va di leggere una recensione negativa, uscite dalla pagina. 

Mi voglio dissociare subito da tutte quelle ragazzine che ho visto in sala ieri e che acclamavano ad ogni bacio e ad ogni carezza tra i due attori, perché non rappresentano quelle che si scambiano i protagonisti del libro. 

Prima di tutto voglio partire descrivendovi gli attori.

Tessa, interpretata come detto prima da Josephine Langford, mi è piaciuta tantissimo. Tessa l’avevo immaginata esattamente come lei: bella, dolce e delicata anche senza trucco. Gli occhi e le labbra dell’attrice penso abbiano fatto sognare tutti i maschietti trascinati dalle fidanzate al cinema.

Hardin, interpretato da Hero Fiennes-Tiffin, invece non mi è piaciuto così tanto. Prima di tutto non era l’Hardin descritto dalla Todd nei suoi romanzi: gli mancavano alcuni tatuaggi, non aveva il piercing al sopracciglio e non era tormentato come colui a cui presta il volto.

Insieme mi piacevano molto e probabilmente, se non avessi letto il libro, mi avrebbero soddisfatta anche come spettatrice, ma non è stato così. 

Gli altri attori, Molly, Steph, Tristan e Zed sono l’opposto dei personaggi del libro: Molly non ha i capelli lunghi e scuri, Tristan avevo capito fosse un ragazzo e non una ragazza rifatta e truccatissima e Steph me l’ero immaginata con i capelli rossi fuoco, non con una tinta venuta male come quella che ha nel film. Zed è innamorato di Tessa e nel film compare solo una o due volte e non si capisce bene quello che pensa.
I personaggi secondari, quelli che vedete in foto, fanno solo da sfondo alla tormentata storia d’amore tra Hardin e Tessa e non partecipano attivamente, contrariamente al libro, alla loro “distruzione” finale.

Il film non mi è piaciuto e questo l’avevate già capito prima, ma vi spiego il perché.
La domanda che mi è sorta spontanea appena è iniziata la proiezione è: come fa una scrittrice ad accettare tanti cambiamenti alla sua opera?
Ebbene, questo film non è come il libro che abbiamo letto perché molte scene sono state cambiate, altre completamente tagliate e altre ancora sono state ridicolizzate. Mi viene in mente la prima volta tra Hardin e Tessa… nel libro presentata in tre capitoli e nel film proiettata per solo dieci secondi.
Tessa in quel momento viene presentata con una foga passionale che non ha nel libro;Hardin viene preso e spremuto fino all’ultimo grammo di serietà e presentato alle lettrici come un bamboccione, uno psicolabile e un bipolare. Nel libro Hardin ha una personalità più complessa e più cupa; nel film sembra messo lì a recitare per un ruolo diverso, non è l’Hardin che avevamo sognato. 
Il film mi ha fatta star male e mi ha fatta ricredere sulla fama della Todd, perché non è accettabile che un’opera, non proprio scritta bene, venga anche rovinata da qualcuno che cambia e monta le scene tanto per farlo, tanto per accontentare noi fan. 

Le sequenze egli eventi non hanno un filo logico, sembra un video montato con Movie Maker. Non c’è una contestualizzazione storica e neanche una contestualizzazione dei personaggi. Tessa va al college e dopo due scene si ritrova già al lago con Hardin, che la tocca come se l’avesse già fatto altre mille e mila volte. 


I personaggi sono vuoti, non hanno carattere, non sono presentati, chi non li aveva ancora conosciuti sicuramente ieri ha capito ben poco della storia.


Per quanto riguarda la citazione di Cime Tempestose di Emily Bronte e di Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen, penso sia stato fatto in modo troppo affrettato. Chi non ha letto questi due classici, certamente non può capire il paragone tra Heatcliff, Mr Darcy e Hardin, perché non è così scontato come sembra.

Certamente, nemmeno chi legge After e non ha letto il libro non sa nulla di questi personaggi, ma sicuramente può aprire internet e fare una ricerca. Un film dovrebbe avere un ruolo diverso: coinvolgere lo spettatore e spiegare bene ogni punto, magari lasciando la suspence necessaria per il colpo finale.

Il film dura circa un’ora e mezza, ma buona parte è vuota di emozioni. Certo, in alcune scene la lacrima mi è scappata, ma perchè conoscevo già i personaggi e mi sono commossa a vedere alcune delle loro azioni davanti ai miei occhi. Quando lessi il libro, ricordo che piansi molto di più e che mi tenne incollata alle pagine per giorni e giorni interi. Pensavo ad Hardin costantemente, volevo aiutare Tessa a salvarlo dal suo passato, a cambiare. Ieri invece volevo solo alzarmi e uscire dalla sala per piangere dalla rabbia di vedere una storia così bella modificata in ogni suo particolare.


Amici, non spendete soldi per andare a vedere questo film al cinema. Piuttosto, se proprio non resistete, guardatelo al computer, sotto le coperte e mentre bevete un buon caffè. Sicuramente è molto meglio e, mi spiace dirlo, con il senno di poi avrei fatto così anche io.


Hardin e Tessa rimarranno per me i protagonisti di cinque libri, non saranno mai quelli di ieri.


Non consiglio questo film, fa solo tanto arrabbiare. Se avete amato la saga, questo film molto probabilmente vi farà ricredere in tutto.

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