L’Acquaclan si era rivelato un rifugio sicuro, al riparo da ciò che la tormentava.
Acquaclan – Monica Pagliaro
Ci sono libri che leggi per passare il tempo, libri che leggi per imparare qualcosa, altri libri ancora che leggi per curiosità. Credo che Acquaclan rientri in ognuna di queste categorie, almeno per quanto mi riguarda. Ringrazio immensamente Land Editore per avermi dato la possibilità di leggere questo romanzo e parlarne apertamente a tutti voi perché Adrian e Gloria mi hanno letteralmente rubato il cuore (e strappato anche qualche lacrima).
IL LIBRO
Trama
«Voglio sfuggire una volta e per sempre a questo mondo, a questa lotta all’ultimo sangue che è diventata la mia esistenza.»
È stata un’ingenua, Gloria, a credere che il suo amore potesse cambiare un uomo interessato solo al denaro e al potere. Ecco perché la fuga e l’anonimato si sono rivelate essere le uniche scelte possibili – o quelle o una vita in gabbia, stretta tra segreti e bugie.
«Non sento niente. Sono anni che non provo letteralmente nessun sentimento. Ma quando lei entra nella mia vita, tutto cambia. E io non sono certo che sia la cosa migliore per me.»
Adrian è un uomo profondamente deluso dalla vita e dall’amore, e nel tempo ha imparato che la scelta più facile è dedicare tutto se stesso al suo Aquaclan – il circo acquatico che ha faticosamente fondato – e alla figlia. Quando Gloria, una giovane ragazza misteriosa dallo sguardo spaventato, entra nella sua vita, Adrian vede il suo precario equilibrio sconvolgersi.
Gloria e Adrian: due mondi lontani, due destini così simili. Sarà l’ambientazione onirica e sensuale dell’Aquaclan a unirli, o le loro strade sono destinate a non incrociarsi mai?
Recensione
Ho iniziato a leggere questo libro pensando di trovarmi davanti l’ennesima storiella d’amore piena di cliché e ripetizioni, e più andavo avanti con la lettura, più la mia idea si consolidava. L’inizio in medias res provoca nel lettore un po’ di confusione (tant’è che inizialmente non riuscivo a collegare bene gli avvenimenti ai personaggi) ma, al contempo, lo aiuta ad orientarsi all’interno di una vicenda che è già iniziata e in cui non puoi far altro che nuotare autonomamente. L’incipit mostra Adrian su un trampolino, sta per tuffarsi sotto gli occhi incuriositi delle persone sugli spalti. Anche Gloria è lì ad attendere l’esibizione dell’uomo. In cuor suo, sa che c’è qualcosa che sta per succedere. Sa che quella stessa giornata non sarebbe terminata nel migliore dei modi. E proprio quando Adrian esce dalla vasca e si dirige frettolosamente verso la roulotte, Gloria decide di seguirlo.
Privo di sensi, sdraiato a terra e circondato da decine di persone che cercano di rianimarlo. Gloria osserva la scena da lontano, mentre gli amici di Adrian fanno di tutto per farlo svegliare. Ed è così che inizia la storia. Un inizio ambiguo, confuso, pieno di interrogativi, situazioni e personaggi apparentemente fuori posto, incomprensibili. Seppur in quel momento l’unico mio desiderio fosse di scoprire velocemente il nesso tra le vicende, ho continuato a leggere lentamente gustandomi parola per parola. Proprio in questo modo mi sono affezionata ai personaggi.
Personaggi
Se certi legami si potessero riprodurre con tutti, non sarebbero più così preziosi.
Acquaclan – Monica Pagliaro
I protagonisti di Acquaclan sono Gloria, Adrian e la figlia di Adrian, Irina. Loro dominano la maggior parte dei capitoli e delle vicende. I personaggi secondari, tra cui la mamma di Adrian, i suoi amici e le sue amiche, sono altrettanto importanti perché determinano in maniera decisiva lo svolgersi delle situazioni. Io però voglio concentrarmi sul rapporto tra Adrian e Gloria.
Si capisce dal primo dialogo che tra loro c’è qualcosa di più forte di un amicizia, ma il loro legame amoroso si svolge praticamente sempre e solo nella testa del lettore. Non c’è mai nulla di davvero esplicito, se non qualche bacio rubato tra l’imbarazzo e il desiderio. È un rapporto contrastante e complesso, in cui si evince la necessità l’uno dell’altra ma si esclude un legame amoroso stabile. Gloria, così piena di segreti e rimorsi, e Adrian, così tremendamente intimorito dall’amore per un’altra donna, cercano un’appiglio sicuro lontano da qualsiasi possibile dolore.
Ma poi…
Ma è proprio quando Acquaclan, il circo di Adrian, viene completamente raso al suolo da un vandalo, che Gloria capisce di non potersi più nascondere e che la sua fuga dalla realtà ha portato dolore e sofferenza a una delle persone più importanti nella sua vita. Adrian decide di andarsene, di fuggire, di non tornare. Irina vuole seguirlo ma Adrian è troppo orgoglioso e arrabbiato col mondo per accontentarla. Così lo supplica di restare, di non partire, di non abbandonarla ancora dalla madre, ma lui non sente ragioni. Ed è in quel momento che la figlia desidera un padre migliore, diverso, un uomo normale, nonostante non lo cambierebbe mai davvero.
Suo padre sembrava spinto da qualcosa d’importante, da una volontà nuova a cui lei non aveva alcuna voglia, né tantomeno il coraggio, di opporsi.
Acquaclan – Monica Pagliaro
La decisione di partire porta con sé una serie di conseguenze determinanti per lo svolgersi della trama. Penso, seppur debba mettermi mentre contro Irina, che Adrian abbia fatto la scelta migliore. Partire e allontanarsi momentaneamente da ciò che ci fa male e che non possiamo controllare è terapeutico. Aiuta a ritrovarsi. Proprio come è successo ad Adrian e Gloria.
Ambientazione
Il romanzo non ha un’ambientazione specifica, o se ce l’ha credo di essermela persa. Non tanto per la mancata attenzione, quanto piuttosto per lo stile libero dell’autrice. Devo ammettere che Monica, nella narrazione, lascia molto spazio al lettore. L’interpretazione e la volontà di quest’ultimo è quasi sempre rispettata, nel senso che non ci sono troppi paletti all’interno della storia e il lettore è proprio libero di leggerla attraverso la propria chiave interpretativa. Credo che non sia importante l’ambientazione in questo caso poiché non è determinante ai fini narrativi. La maggior parte delle vicende, però, si svolgono all’interno del circo, delle roulette o tra le camere di un albergo. Sono tutti luoghi molto classici, asettici, privi di qualunque dettaglio emotivo.
Cosa ne penso?
Questo libro mi ha dato la possibilità di riflettere su temi davvero importanti, come quella della famiglia, dell’amore e dell’amicizia. Non sempre siamo legati alla famiglia attraverso un rapporto di parentela, anzi: molte volte la famiglia che decidiamo di affiancarci è proprio quella che ci costruiamo nel tempo attraverso i legami. Per Gloria e Adrian è proprio così: l’Acquaclan è diventata una famiglia, nonostante entrambi ne abbiano una alle spalle. L’amicizia e l’amore non fanno altro che riempire quel vuoto che a volte sentiamo e che non sempre riusciamo a riconoscere: è il vuoto provocato dal dolore, dalla perdita, dalla distanza, da tutto quello che ci allontana dai nostri obiettivi. Immaginatevi una vita senza amici… sarebbe un po’ come la vita di Adrian senza il suo circo, o come quella di Gloria senza Adrian.
E, poco a poco, quel posto era diventato davvero parte della sua vita: dire come una famiglia le sembrava esagerato, ma era davvero diventato qualcosa da cui non riusciva a prescindere quando pensava a se stessa.
Acquaclan – Monica Pagliaro
Penso che nonostante le vicende negative che accadono in questo libro e di cui non ho intenzione di parlarvi per non rovinarvi lo stupore, quella di Adrian e Gloria sia una storia così intensa da creare una dipendenza affettiva incredibile. Io ho finito il romanzo da qualche giorno e già mi mancano… L’intensità di questo romanzo è davvero tanta. Vi consiglio di leggerlo e di innamorarvi silenziosamente e lentamente di tutti i personaggi e di tutte le loro storie. Ricordatevi che l’amore salva, nonostante tutto.
Avrebbero parlato dopo. Non si dissero più niente; ognuno sapeva sempre come trovare l’altro. […] Dove fosse finito lui, o lei, dove fossero finiti entrambi era rimasto un mistero per lui.
Acquaclan – Monica Pagliaro